Nei codici municipali di Messina (Consuetud. Mess.) si vieta nel 1198, ricalcando sostanzialmente la precedente legge statale normanna, il possesso di schiavi cristiani. Di epoca federiciana abbiamo una lettera spedita da Fustat (il Cairo) nel 1210 e si riferisce alla peste del 1203 in cui alcuni parenti dello scrivente morirono. Lui era un ebreo messinese ed intendeva ritornare in Sicilia e lavorare come insegnante. Egli aveva iniziato gli studi con suo padre a Messina e li aveva proseguiti con Maimonide a Fustat e con il famoso giudice ebreo Isahac B. Sasun al Cairo. Chiede un modo per ricevere 20 dinari che vuole investire in mercanzie, da rivendere una volta tornato in Sicilia.
Nella primavera del 1221 Federico II approdò a Messina, dove emanò alcune importanti ordinanze, che ci sono state tramandate dal suo cronista Riccardo di San Germano. Ci sono provvedimenti contro le burle e il gioco d'azzardo, e due leggi che riguardano gli Ebrei e le prostitute, due gruppi marginali che nell'ottica dell'imperatore minacciavano di corrompere la cristianità. Si imponeva loro di essere riconoscibili tramite particolari abiti, diversi tra loro; agli ebrei era imposto di farsi crescere la barba, alle prostitute si faceva divieto di vivere entro le mura della città.
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In the municipal statutes of Messina (Messinan Practices) the possession of Christian slaves was prohibited, substantially following the prior Norman laws. In 1210, during the reign of Frederick a letter was sent from Fustat (Cairo) referring to the plague of 1203, when various relatives of the writer had died. He was a Messinan Jew who intended to return to Sicily to work as a teacher. He had started his studies at Messina with his father and had continued them with Maimonide in Fustat and with the famous Jewish jurist Isahac B. Sasun at Cairo. He is asking for a way to receive 20 dinari to invest in goods he can sell upon his return to Sicily. In the Spring of 1221, Frederick II disembarked at Messina, where he enacted some important ordinances, that were transmitted by Riccardo San Germano, his chronicler. There are provisions against trickery and games of chance, and two laws concerning the Jews and the prostitutes, two marginal groups which in the view of the emperor threatened to corrupt Christianity. He imposed rules to make them recognizable by means of particulare clothing, different from others; on the Jews he imposed growing beards on the prostitues he forbid their living within the walls of the city.
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Federico II avendo l'obiettivo di rifondare su basi nuove il sistema monetario del suo regno, ordinava alla zecca di Messina di produrre una nuova moneta d'oro, l'augustale, che riproduceva il profilo dell'imperatore. Del 1239 abbiamo un ordine destinato all'ebreo Gaudio, funzionario della zecca reale di Messina. Il 20 marzo 1262 lo Stratigota di Messina, Guglielmo di Carvineis, invita l'ebreo Burrada a restituire una casa al monastero di San Salvatore.
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Having the objective of establishing a new basis for the monetary system, Frederick II ordered the Messina mint to produce a new gold piece, the Augustan, that had the profile of the emperor. We have an order from 1239 given to Gaudio, a Jewish worker at the royal mint in Messina. On the 20th of march of 1262 the Guglielmo di Carvineis, the Governor of Messina, invited Burrada, a Jew, to restore a house of the Monastery of San. Salvatore.
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Dai documenti della Geniza gli ebrei siciliani, e in particolare quelli di Messina, appaiono al centro dei traffici mercantili del mediterraneo esportando corallo e cotone siciliano, cuoio e formaggi; dai porti di Messina e di Siracusa partivano grandi forme di formaggio per Alessandria d' Egitto. In cambio importavano terracotta, riso, indaco e lino (1243). Nel 1267 si attribuiscono all'arcidiacono di Messina competenze giudiziarie, sottratte precedentemente da Federico II ai suoi predecessori, tra cui giudicare "giudei " e saraceni. Nei documenti raccolti dallo Starabba ne troviamo uno in cui si dichiara che la Chiesa messinese è da molto tempo autorizzata a riscuotere la decima della gezia dalla comunità ebraica di Messina.
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It would appear from the Geniza documents that the Jewish Sicilians and particularly those of Messina were at the center of mercantile traffic in the Mediterranean, exporting coral and Sicilian cotton, leather and cheese; large forms of cheese were exported to Alexandria, Egypt from the ports of Messina and Syracuse. In exchange they imported terracotta, rice, indigo and flax (1243). In 1267 the Archbishop of Messina was given judicial competence, prviously taken away from their predecessors by Frederick II, over "Jews" and Saracens. In documents collected by Starabba, we find one in which it is declared that the Messinan Church has been authorized for some time to collect a ten per cent tax (known as the gezia) from the Jewish community of Messina.
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Abraham ben Shemuel Abulafia, sostenitore di una cabala profetica e di un movimento messianico, soggiornò a Messina per la maggior parte del periodo tra il 1280 e il 1291; ebreo aragonese, tra il 1279 e il 1283 scrisse diversi testi profetici che sfortunatamente sono andati perduti. I commentari a queste opere, scritti a Messina, invece si sono conservati e sono per noi una ricca fonte di informazioni. Apprendiamo così dal commentario "Sefer Ish 'Adam " i nomi e il numero dei suoi seguaci messinesi: Rabbi Natronay, Rabbi Abraham ben Shalom, Rabbi Nathan ben Sa 'adiah Hadad, Rabbi Sa 'adiah ben Izahaq Sigilmasi e Rabbi Jacob ben Abraham.
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Abraham ben Shemuel Abulafia, the supporter of a prophetic cabbala of a messianic movement, lived in Messina for the greater part of the period from 1280 to 1291; an Aragon Jew, he wrote various prophetic texts between 1279 and 1283 which unfortunately have been lost. But commentaries on these texts, written in Messina, have survived and are a rich fount of information. From the commentaries we learn the names and the numbers of his Messinan followers: Rabbi Natronay, Rabbi Abraham ben Shalom, Rabbi Nathan ben Sa 'adiah Hadad, Rabbi Sa 'adiah ben Izahaq Sigilmasi and Rabbi Jacob ben Abraham.
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Tutti questi suoi discepoli, fatta eccezione per Rabbi Natronay Tzarfati di probabile origine francese che lui porta con sè, si uniscono a lui, uno dopo l'altro, attratti dal suo insegnamento. A conferma di questa sequenza di adesioni e successivi abbandoni, troviamo un passaggio autobiografico nel suo "Sefer 'Ozar 'Eden Ganuz", il suo più voluminoso libro, redatto a Messina nel 1285, dove dichiara che:"...in questa città in cui mi trovo ora, chiamata Semin o Messina, ho trovato sei persone, e con me ho portato il settimo.....e tutti loro mi hanno lasciato, eccetto uno il primo......Il suo nome è Rabbi Sa 'adiah ben Izahaq Sigilmasi..." A quest'ultimo infatti il libro è dedicato. Tre anni dopo in una intoduzione ad un commentario della Bibbia, Abulafia menziona ancora Rabbi Abraham ben Shalom, Rabbi Nathan ben Sa'adiah e Rabbi Sa 'adiah Sigilmasi come suoi seguaci; e ai primi due dedica uno dei suoi più importanti libri "Sefer'Or ha-Sekel. Nello stesso anno, il 1289, dedica un altro dei suoi scritti, "Sefer ha-Hesheq, a Rabbi Jacob ben Abraham: da tutto ciò possiamo dedurre che egli alla fine rimase in ottimi rapporti con questi tre suoi discepoli. Abraham Abulafia sempre da Messina annunciò l'inizio dell'era messianica che con certezza sarebbe dovuta iniziare nel 1290.
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All the disciples he had, except for Rabbi Natronay Tzarfati, who was probably of French origin, joined him one after the other, attracted by his teaching. Attesting to this sequence of attachment and subsequent abandonment is an autobigraphical passage in his, "Sefer 'Ozar 'Eden Ganuz", his most voluminous book, published at Messina in 1285, wherin he states: "...in this city called Semin or Messina in which I now find myself I have found six people, having brought the seventh with me... and all of them have left me, except for the first...His name is Rabbi Sa 'adiah ben Izahaq Sigilmasi..." In fact the book is dedicated to this last one. Three years later in an introduction to a commentary on the Bible, Abulafia still mentions Rabbi Abraham ben Shalom, Rabbi Nathan ben Sa'adiah and Rabbi Sa 'adiah Sigilmasi as his followers; and to the first two he dedicates one of his most important books, "Sefer'Or ha-Sekel. In the same year, 1289, he didicates another of his writings, "Sefer ha-Hesheq, to Rabbi Jacob ben Abraham: from what we can deduce, maintained excellent rapport with these three disciples. Abraham Abulafia announced in Messina that the Messianic era would most certainly start in 1290.
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Nel 1310 Federico II d'Aragona, re di Sicilia, emanava a Messina una serie di disposizioni riguardanti gli ebrei, in cui si vietava loro di acquistare e possedere schiavi cristiani, di esercitare qualsiasi ufficio pubblico, la professione di medico e di farmacista a beneficio di cristiani e di avere persino rapporti cordiali con essi.
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In 1310, the king of Sicily, Frederic II of Aragon sent a series of ordinances to Messina concerning the Jews in which he forbid their acquisition of or possession of Christian slaves, their exercise of any public office, the practice of medicine or pharmacy for Christians and of even having cordial relations with them.
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In questo clima d'intolleranza maturavano i progrom contro la comunità ebraica, come quello accaduto a Messina nel 1347, che prese a pretesto la falsa accusa di omicidio rituale di un bambino cristiano e portò anche a delle condanne a morte (alcuni ebrei furono decapitati e le loro teste vennero esposte pubblicamente); nella facciata del Duomo fu murata una lapide marmorea - tuttora esistente nello stesso posto - recante l'iscrizione:" Signum perfidorum iudeorum ". Episodi simili nel pretesto e nelle modalità, accompagnati da roghi, saccheggi e rapine, si verificarono in varie località d'Italia nel corso di vari secoli fino all'ultimo accaduto a Badia di Rovigo nel 1855.
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Pogroms against the Jewish community developed in this climate of intolerance such as the one in 1347 at Messina, that took as a pretext the false accusation of a ritual homicide of a Christian baby and led to some condemnations to death (some Jews were decapitated and their heads were publicly displayed); a marble slab was affixed to the façade of the Cathedral - still in the same place - bearing the inscription: "Signum perfidorum iudeorum". Episodes, similar in pretexts and modality, including stake burnings pillaging and rapine, have been verified in various localities of Italy over the course of many centuries until the last one which occured at Badia di Rovigo in 1855.
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Gli ebrei di Messina ebbero diritto a tutti i privilegi, le esenzioni e le franchigie accordate alla città con un editto del re Federico III e ne godettero fino al 1450, quando questo privilegio fu esteso a tutti gli ebrei siciliani. Tra i privilegi della comunità ebraica messinese c'erano l'abolizione della carica di Supremo Dienchelele (Dayan-kelali o giudice universale degli ebrei, carica istituita nel 1396 e abolita nel 1447), il potere dei Proti di Messina di scomunicare i trasgressori della loro legge, prerogativa che altrove avevano solo i rabbini. Gli ebrei messinesi, il sabato giorno sacro al Signore, sono dispensati dai turni di guardia. Sappiamo da un atto del notaio T. de Andriolo, conservato all'Archivio di Stato di Messina, che il 9 luglio 1421 la comunità ebraica di Messina presenta la richiesta di un transunto dell'atto di revoca della carica di Supremo Dienchelele, concesso da re Alfonso il 25 giugno precedente, carica già detenuta da Mosè Medici.
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The Jews of Messina had rights to all the privileges, exemptions and franchises accorded to the city with the edict of Frederick III and they benefitted until the end of 1450, when these privileges were extended to all Sicilian Jews. Among the privileges of the Jewish community of Messina was the abolition of the support of the Supreme Dienchelele (Dayan-kelali or universal judge of the Jews, a charge instituted in 1396 and abolished in 1447), the power of the Proti of Messina to excommunicate transgressors of their laws, a prerogative otherwise only of the rabbi. The Messinan Jews were excused from their tour of guard duty on Saturday, their sabbath. From a notary record by T. de Andriolo, preserved in the Messina State Archives, we know that on July 9, 1421, the Jewish community of Messina requested an extract of the act of revocation of the charge of the Supreme Dienchelele, granted by king Alfonso on the 25th of the preceeding June, a charge already canceled by Mosè Medici.
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